13.06.2019 Le beatitudini e i doni della fortezza e della scienza

 

Continuiamo a riflettere sui sette doni dello Spirito Santo e lo facciamo in questo tempo nuovo, del quale ci ha parlato lo Spirito Santo nel messaggio “Il tempo delle Beatitudini[1]”. Abbiamo visto come è bello iniziare questo tempo con il Vangelo di Matteo 5[2], che inizia con le Beatitudini per proseguire ogni giorno. Ci dice di essere “il sale della terra[3]” e “la luce del mondo[4]”, di portare alla pienezza il pensiero di Gesù, di accoglierLo appieno in noi, perché il Suo pensiero ci possa donare la gioia piena. Tutto il Vangelo delle Beatitudini ci porta a questo: accogliere la gioia piena che è Gesù Cristo, non solo una parte. Inoltre ci porta, da una parte, a rispettare i precetti e a rispettare i comandamenti e dall’altra, a superare la giustizia degli scribi e dei farisei, che era legata ai precetti ed era vissuta solo in una dimensione umana. È chiaro in quel passaggio del Vangelo nel quale il fariseo dice: “io ho fatto bene ogni cosa, digiuno, sono bravo, non come questo pubblicano[5]”; il Signore giustifica il pubblicano. Nella giustizia degli scribi e dei farisei, se stiamo a guardare, c’è quella condanna grande che il Signore fa all’ipocrisia, di cui ha parlato anche a noi, dicendoci: attenti all’ipocrisia, attenti alla forma, attenti alla diplomazia, attenti ai compromessi. Ho detto prima, citando il vangelo di ieri e dell’altro ieri, che dobbiamo essere il “sale della terra[6]” e “la luce del mondo[7]”. Questo significa portare alla pienezza tutta la legge che si realizza nell’accogliere Cristo, perché tutta la legge aveva come scopo quello di preparare la vita di Cristo e di saperLo accogliere. Per preparare il nostro spirito ad accogliere lo Spirito Santo che risveglia i Suoi sette doni dentro di noi, è necessario togliere ogni ipocrisia. Anche gli scribi e i farisei erano diventati sapienti, non della sapienza di Dio ma della sapienza umana, interpretando umanamente anche la legge di Dio. Spero di essere chiaro. Continuo col Vangelo di Matteo: “Ciò che ti è di scandalo toglilo, buttalo”[8]. Anche questa parte del Vangelo, se ragioni su un livello umano, potrebbe risultare assurda, oppure, come effetto massimo, potrebbe appesantirti, schiacciarti, farti sentire indegno, impreparato, incapace e potrebbe farti pensare che è impossibile vivere il Vangelo e le Beatitudini. Tutto ciò che ti impedisce di entrare nella volontà di Dio, la quale nella fede sai che è gioia piena per te ed è pienezza, toglilo, toglilo dalla tua vita. Questo è saper entrare nel Sommo Bene: lasciare anche quello che può essere bene per questo mondo ma non è il Sommo Bene. Sabato sentiremo anche dire di imparare a dire sì, di non dire tante parole al Signore, di non fare tante promesse, ma dire sì a Dio, al Suo progetto, sì a quello che sappiamo essere la gioia piena per noi, quindi la Sua volontà; dire “Sì accetto, sì prendimi, sì portami dove vuoi”: questo è offrire la vita. Ecco poi tutto il Vangelo delle beatitudini di Matteo[9] continua fino ad arrivare alla legge perfetta: fai agli uomini ciò che vorresti fosse fatto a te[10]. Se stiamo a vedere e se facciamo un veloce excursus, tutte le indicazioni e gli insegnamenti che abbiamo ricevuto portano a questo. È una preparazione, una formazione per essere sempre più aperti a questo. Cosa ci aiuta? I sette doni dello Spirito Santo. Con questi doni risvegliati tu vivi il Vangelo, vivi il pensiero di Gesù, perché il Vangelo, così come San Paolo o gli scritti che abbiamo, sono il pensiero di Gesù.

Ogni strumento che ci parla fa il suo servizio per portarci al pensiero di Gesù e ognuno di noi verso il fratello e la sorella dovrebbe fare altrettanto, cioè un servizio per portarlo al pensiero di Gesù. Questo è essere padri e madri offerti uno per l’altro e, come ho già detto, state attenti quando il consiglio è un consiglio che guarda alle cose della terra, o  porta fuori dalla volontà di Dio e invece di aiutare un fratello a buttare ciò che gli impedisce di entrare nella volontà di Dio, glielo fate tenere stretto. Sappiamo che i sette doni sono: la sapienza, l’intelletto, il consiglio, la fortezza, la scienza, la pietà e il timor di Dio. Abbiamo già detto che questi doni sono uniti uno all’altro, sono in comunione perfetta. Se ne mancasse uno, mancherebbero tutti ma quando uno è nella pienezza anche gli altri sono presenti, magari non in pienezza, ma devono arrivare ad esserlo. Tutti sono concatenati, uno aiuta l’altro e uno porta all’altro: è comunione. Abbiamo visto che questi doni non sono i carismi e guardate che questo è un evento; se abbiamo capito che i doni dello Spirito Santo non sono i carismi (fare i miracoli, parlare in lingue ecc.) siamo già in un evento, che è da spiegare agli altri. Noi dobbiamo capirli, spiegarli e questo è un evento, perché i cristiani non l’hanno capito. Non dobbiamo giudicare se non hanno capito, dobbiamo aiutarli a comprendere. Abbiamo detto che i carismi sono orientati verso le cose della terra, ci portano a chiedere aiuto a Dio per vivere bene le situazioni contingenti, ad interpretare Dio per le situazioni della terra e così è normalissimo entrare nei compromessi e nell’ipocrisia, entrare nella diplomazia. È obbligatorio. Ci entri per difendere i tuoi bisogni, i tuoi interessi, la tua idea. I doni dello Spirito Santo, invece, ti fanno morire ai tuoi bisogni, ai tuoi interessi, alle tue idee, per risvegliare i desideri di Dio, il pensiero di Dio e per incontrare il pensiero di Dio in te e negli altri. Ti aiutano, in comunione con gli altri, ad arrivare alla gioia piena, alla pienezza ed a essere tutti nello stesso pensiero: un cuor solo e un’anima sola[11]. Lo Spirito Santo agisce e porta alla comunione. Guardate che è grande e bello. Ancora una volta dico: “Come avviene questo?” Facendo piccoli passaggi che sono sempre orientati a cercare le cose di lassù e non quelle della terra. E come dice sempre Matteo 5: “Guardate gli uccelli del cielo e i gigli del campo, cercate il regno dei cieli e la sua giustizia e il resto vi sarà dato in abbondanza”[12]. Matteo 5 non ci dice di attingere alle cose del cielo per avere le cose della terra ma ci aiuta ad entrare nel tempo delle beatitudini[13]. Abbiamo già parlato della sapienza, dell’intelletto e del consiglio. Oggi parliamo della fortezza, che non è una forza umana, ma è quella fortezza che nella fede ti fa entrare nel pensiero di Dio. Quindi, anche quando ci sarebbe bisogno della forza umana, la fortezza, che è dono dello Spirito Santo, ti fa calare nello spirito, ti fa morire a alla tua forza e alla tua capacità, perché si risveglino quelle di Dio e perché sia Dio a difenderti.  Lo Spirito Santo ti dona quella fortezza che ti porta alla vera umiltà, al silenzio, a contemplare come farà Dio a difenderti se non usi la tua forza. Ti fa vivere le beatitudini: perseguitati e oltraggiati, con la vera forza, quella di Dio, che è un annullamento della nostra forza umana. È una forza che nasce sempre dall’amore, l’unica forza che hai è amare. Amare i vostri nemici o chi vi perseguita, chi vi maledice; ci riesci se attingi alla forza che ti dà lo Spirito Santo per perseverare nella ricerca di Dio, per perseverare in quei passaggi e in quelle prove in cui chiediamo a Dio: “Cosa vuoi Signore? cosa mi stai dicendo? Io credo, però, che anche questo è per il mio bene: aiutami”. Questa è fortezza: dire a Dio “Aiutami a capire il Tuo pensiero” e non chiedendoGli di annullare il nemico o la prova. Lo Spirito Santo ti porta a questo e tu vinci tutte le prove quando entri nel pensiero di Dio, non quando la prova non c’è più. Questo è il passaggio della fortezza. Quindi, la forza della fede[14], ti porta sempre a lottare contro l’uomo vecchio, lo spirito vecchio, lo spirito del mondo che è dentro di noi e attorno a noi.

Oggi parliamo della scienza. Cosa fa la scienza umana? Noi pensiamo che la scienza serva per inventare qualcosa che ci possa aiutare, qualcosa di utile. Abbiamo visto, però, che molte invenzioni della scienza umana sono spesso usate per scopi bellici, diventando così dannose, non utili. Anche ogni apparente miglioramento della vita, come la tecnologia, cosa fa? Ci rende schiavi e invece che aiutarci a vivere, ci sta portando ad una schiavitù tremenda in cui si ipotizza addirittura una macchina contro l’uomo. Ci schiavizza, ci sta togliendo posti di lavoro, sta trasformando il lavoro creativo in lavoro meccanico. Questa è la scienza umana.

La scienza dello Spirito Santo, invece, risveglia la nostra creatività, la nostra creatività in Dio. Dio pensa e crea. Cosa fa Dio quando pensa e crea? Dov’è la creatività di Dio? Noi, che siamo fatti a Sua immagine e somiglianza, ne abbiamo una minima parte.

San Paolo dice che siamo ministri di una nuova alleanza e oggi, parlando di questi ministri, ci parla di ministri non della legge ma dello Spirito[15]. Il Signore è lo Spirito e dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà. San Paolo continua dicendo, che quanti sono sotto la legge hanno come un velo e se non attingono ai doni dello Spirito Santo, non possono capire il Vangelo e Gesù. Dice poi, verso la fine, che molti restano lì, nella legge, non vogliono capire e non capiranno: “Sordi per non sentire e ciechi per non vedere e non potranno così salvarsi”[16].

Allora è certo che la creatività di Dio risveglia in noi tutte le idee, gli atteggiamenti e i metodi utili a risvegliare la nostra identità e la nostra missione in Dio, perché la nostra identità è direttamente collegata alla nostra attività. Dio pensa e crea ma anch’io dovrei fare così! Agire in quella creatività in Dio, in quella identità in Dio. Allora la scienza dello Spirito ci aiuta a capire concretamente, in questo mondo di oggi, qual è il nostro posto, cos’è meglio per noi, capire cosa ci impedisce di entrare nella volontà di Dio e buttarlo; farlo per noi e per gli altri. Se lo facciamo insieme costruiremo una società creativa in Dio, fatta di lavoro, studio; ma in Dio. La lotta qual’è ancora una volta? Contro l’uomo vecchio, contro le idee vecchie, contro la scienza che viene dall’esterno (dallo spirito del mondo), contro la conoscenza che viene dall’esterno (dallo spirito del mondo), contro la sapienza che viene dall’esterno (dallo spirito del mondo) e che non viene dal di dentro (dallo Spirito di Dio). Nel prossimo incontro che avremo coi bambini, dovremo usare la scienza dello Spirito Santo per aiutarli a risvegliare il loro spirito. Uno degli scopi della Chiesa è aiutare a formare uomini e donne nuove, originali nel pensiero di Dio: è la scienza di Dio che serve per arrivare a questo scopo. Faccio solo un accenno a San Paolo: questa lettera ai Corinzi[17], in questa settimana, ci aiuta tanto ad entrare in questo nuovo tempo, il tempo delle beatitudini[18]. Guardate come, questa lettera che è capitata a caso, ci accompagna, se sappiamo leggerla nello Spirito, a risvegliare, a vivere i sette doni, a vivere nella vita dello Spirito e ad entrarci. Tutta la lettera di San Paolo, se non viene letta partendo dallo Spirito ma viene letta cercando di portarla su un piano umano, ci mette in confusione e ci fa trovare anche delle contraddizioni. Paolo ci definisce ministri della nuova alleanza[19]: ministri vuol dire servitori. Allora la novità, il tempo nuovo, è proprio questo: essere servitori della vita che viene dallo Spirito. È questo il programma che abbiamo, questo è quello che sta facendo lo Spirito Santo. Facciamolo, arriviamo alla Trinità e partiamo, ancora una volta, in questa dimensione.

Maria Santissima ci aiuti insieme a San Giuseppe e a Sant’Antonio, che festeggiamo oggi, protettore della vita mistica, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

[1] Si riferisce al messaggio dello Spirito Santo del 8/06/2019 dal titolo “Il tempo delle beatitudini”

   contenuto nel libro “Verso la nuova creazione” , volume VI

[2]  Mt 5, 1-48

[3]  Mt 5, 13-16

[4]  Ibidem

[5]  Si riferisce a Lc 18, 9-14

[6]  Mt 5, 13-16

[7]  Ibidem

[8]  Si riferisce a Mt 18, 1-11

[9]  Mt 5, 1-12

[10] Mt 7,  7-14

[11] Si riferisce agli Atti 4, 32-37

[12] Si riferisce a Mt 6, 19-34

[13] Si riferisce al messaggio dello Spirito Santo del 8/06/2019 dal titolo “Il tempo delle beatitudini”

    contenuto nel libro “Verso la nuova creazione” , volume VI

[14] Si riferisce al messaggio di Gesù del 18/05/2019 “La forza della fede” contenuto nel libro

   “Verso la nuova creazione” , volume VI

[15]  Si riferisce a 2Cor 3, 1-6

[16] Si riferisce a 2 Cor 3

[17] Si riferisce a 2 Cor

[18] Si riferisce al messaggio dello Spirito Santo del 8/06/2019 dal titolo “Il tempo delle beatitudini”

    contenuto nel libro “Verso la nuova creazione” , volume VI

[19] Si riferisce a 2Cor 3, 1-6

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