MATURAZIONE E AZIONE
Anche dopo il trasferimento mantenni un rapporto vivo con Medjugorje. Infatti, molti fedeli che si recavano in pellegrinaggio a Medjugorje venivano a farmi visita. A Vitina però ero più libero e nel silenzio potevo, con una certa distanza dagli avvenimenti di Medjugorje, riflettere sulle profonde esperienze che vivevo nell’anima. Quel periodo fu molto importante per me. Nella mia anima emergevano tutte le esperienze che avevo vissuto a Medjugorje e che si erano impresse profondamente in me e mi avevano formato. Sentivo un grande bisogno di silenzio per meglio comprendere tutto quello che mi era accaduto.
Ho avvertito da subito la necessità di incarnare il messaggio della Madonna, di farlo diventare vita in me. Una seconda necessità collegata alla prima è stata quella di trasmettere agli altri quello che avevo ricevuto. In me tutto si è mosso attorno a queste due necessità che, a poco a poco, hanno indirizzato la mia crescita e la mia azione.
Desideravo vivere un profondo risveglio nella fede ed assumere responsabilmente un atteggiamento radicale davanti al Dio vivo, per essere anch’io vivo in lui, nella comunione con gli altri. In questo impegno fondamentale, ho iniziato a vivere una particolare esperienza che, a poco a poco, mi ha portato ad una vera e propria svolta nella mia esistenza: ho offerto la vita in olocausto a Gesù attraverso Maria, affinché la verità delle apparizioni della Regina della Pace si manifestasse all’umanità. Benché le apparizioni siano state accompagnate da tanti segni, tutto questo non mi pareva sufficiente. Sentivo che era necessario offrire la vita a Dio perché fosse lui ad abbracciare le anime e cambiarle.
La chiamata nella chiamata
Tutti gli avvenimenti di grazia collegati alle apparizioni della Madre di Dio hanno avuto un grande influsso su di me. Le grazie ricevute hanno illuminato e confermato ciò che era già stato seminato profondamente nella mia anima: il desiderio, cioè, di appartenere completamente a Dio.
Cosa mi ha portato a offrire la mia vita in olocausto? Ho osservato in quale maniera la gente si accostava alle apparizioni. Ero consapevole che non si poteva andare avanti sulle ali dell’entusiasmo. Bisognava imparare a custodire come una perla preziosa quello che la Madonna aveva donato e pagare un prezzo elevato perché si portassero a compimento le promesse di Dio. Era necessario crescere nella fede, non fermarsi ai segni.
Nell’estate del 1982 ho sperimentato la dolorosa verità che è impossibile spiegare e dimostrare le apparizioni, sia alla gente comune, sia all’Autorità ecclesiastica, sia agli scienziati che esaminavano questo fenomeno. Umanamente parlando, non potevo dimostrare nulla. Allora nell’anima ho capito che era necessario mettere la propria vita a disposizione della Madonna in sacrificio d’amore perché si compissero le promesse fatte da Dio attraverso di lei. Questa consapevolezza è stata chiara e forte dentro di me. In questo cammino di offerta, gli impulsi dello Spirito Santo mi hanno guidato passo dopo passo ed io mi sono abbandonato a questa guida.
Gli impulsi dello Spirito Santo sono stati come un lievito che mi ha pervaso e ha modellato la mia offerta. A volte questo è avvenuto in modo silenzioso, impercettibile; altre volte sono stato scosso fino alle fondamenta.
Vorrei ricordare un episodio che ho vissuto nel 1983, durante la santa Messa. Mi ero preparato come al solito per la celebrazione, ma ciò che sperimentai fu straordinario. Sono convinto che Dio mi abbia concesso una grazia particolare affinché vivessi quell’esperienza. Ricordo che celebrando la santa Messa ebbi una conoscenza profonda e illuminante, mediante la quale compresi che Gesù si offriva realmente sull’altare, mentre io compivo solamente un rito. Mi sentii separato da Gesù, non immerso in quello che lui viveva. In teoria sapevo bene che, come cristiano e soprattutto come sacerdote, ero chiamato ad essere totalmente unito a Gesù. In pratica, però, sentivo che non era così. In quel momento la grazia mi risvegliò e accese in me un grande desiderio di essere unito completamente a Gesù e di condividere tutto con lui, in particolare nella celebrazione dell’Eucaristia.
Non terminò tutto in quella santa Messa. Rimasi così assorbito da quella esperienza che mi ritirai in silenzio. Sentii che era una cosa terribile essere sacerdote ed essere contemporaneamente separato dall’offerta di Gesù. Mi attraversò la consapevolezza dell’indifferenza, della freddezza, del formalismo e del tradimento a Gesù che può vivere un sacerdote se compie solo un rito, senza essere immerso in quello che Gesù vive. Questa esperienza mi accompagnò per più giorni, suscitando in me dolore e pianto. In seguito, non potei più rimanere lo stesso. Decisi che sarei stato una cosa sola con Gesù. Lo pregai di ravvivare il dono del sacerdozio in me e di guidarmi nell’offerta al Padre insieme a lui.
Nella mia anima si sono susseguite molte esperienze che hanno via via modellato la mia risposta. L’offerta della vita a Gesù attraverso Maria ha conferito pienezza alla mia spiritualità. Le molte testimonianze di persone che si sono affidate a me hanno arricchito la mia conoscenza. Alcune di loro mi dicevano che Dio le invitava al sacrificio e affidava loro particolari sofferenze affinché le portassero per la salvezza del mondo. Altri riconoscevano la chiamata alla consacrazione, alla totale donazione di sé.
Sì. La Madonna, anzi Dio stesso attraverso la Madre, ha visitato il suo popolo e lo ha risvegliato. Questa affermazione potrebbe sembrare strana in un tempo in cui vediamo che molte cose nelle anime non vanno bene; eppure, è vero che la gente è risvegliata. Purtroppo, alcuni si indirizzano verso il male, mentre altri scelgono il bene. Il mondo è risvegliato spiritualmente e lo sarà sempre di più, perché Dio desidera liberare definitivamente dalla corruzione i suoi figli e le sue figlie. Per questo ha mandato la Madre a raccogliere i figli e ad aiutarli affinché in loro si risvegli la vita divina capace di rifiutare tutto ciò che è corrotto.
Nell’estate del 1984, Jelena Vasilj mi disse che la Madonna, tra le altre cose, aveva affermato: “Sono apparsa soprattutto per purificare i movimenti spirituali nel mondo”. Allora non compresi abbastanza queste parole nella loro larghezza e profondità. Oggi questo mi è molto più chiaro. La Madonna è apparsa nella parrocchia di Medjugorje per risvegliare nei suoi figli la coscienza della dignità dei figli di Dio, per introdurli nella speranza viva di poter vivere il messaggio di Gesù Cristo. La Chiesa che riconosce Maria come suo modello e mèta da raggiungere è stata chiamata ad accogliere ed abbracciare la Madre di Dio. In questo abbraccio vivo della Madonna, la Chiesa sarà purificata e rigenerata e sarà segno di salvezza per i popoli: solo lei, come Madre, abbraccerà tutti i popoli e li genererà nuovamente.
È difficile dirlo brevemente. Proverò a evidenziare alcune caratteristiche che ho notato.
Ho incontrato singoli individui, persone semplici, donate a Dio e desiderose di essere totalmente unite a lui. In loro la mia anima riposava. Nelle loro anime non ho scorto alcuna cattiveria. Erano come un lago limpido nel quale si rispecchia la bontà di Dio. Assorbivano tutto il bene che giungeva loro e mettevano da parte ogni male. Per me erano veri santi sulla terra. Purtroppo, il numero di queste persone è esiguo.
Ho incontrato anche diverse persone toccate da Dio in modo straordinario. Alcune erano attirate fortemente dalla grazia e pronte per una missione particolare. In loro si vedeva chiaramente l’opera di Dio: manifestavano la vita divina, la imprimevano potentemente negli altri e, nello stesso tempo, le loro esperienze erano una conferma per ciò che altri vivevano.
Nella mia esperienza, ho notato che alcune persone, pur essendo toccate dalla grazia in modo straordinario, a causa della loro immaturità, non coglievano fino in fondo la portata di quella grazia. In loro molte esperienze non sembravano chiare, anche perché mancava spesso un adeguato accompagnamento nel cammino della fede.
Ho potuto anche osservare diversi che si definiscono cristiani ma che, a mio parere, sono semplicemente degli osservanti della religione. Alcuni di essi sembrano vivere il cristianesimo come appartenenza ad una ideologia. Altri sono tradizionalisti, partecipano alle assemblee della Chiesa e ai riti, ma senza un effettivo coinvolgimento personale e senza che avvenga in loro una crescita. Queste persone fanno numero nella massa, all’interno della quale trovano una certa protezione e sicurezza, ma rimangono passivi. Quando Dio si manifesta o appare la Madonna, si risvegliano ma difficilmente cambiano se stessi. Anzi, cercano di calare nelle loro abitudini gli impulsi della grazia, moltiplicano le pratiche devozionali, ma non cambiano nel loro essere e neppure sono in grado di trasmettere agli altri la vita di Dio, che porta la trasformazione. Non progrediscono nella fede, benché sappiano essere molto attivi nei riti religiosi e nelle opere.
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